venerdì 30 gennaio 2015

"SCOPRI IL MERAVIGLIOSO DONO DELL'AMICIZIA"


Mi sono chiesto più di una volta quale fosse il vero valore della parola “amicizia”, e imbattendomi in piccolo capolavoro della letteratura per Ragazzi, “Il Piccolo Principe”, ho trovato la risposta che mi andava di condividere con tutti voi e possa essere di riflessione sulle nostre relazioni interpersonali.

Buona Lettura e mi raccomando quando leggerete fate un confronto tra i personaggi del racconto e i vostri  legami che avete con chi vi è accanto vi sarà molto utile ve lo assicuro.

 

 In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..."
"Chi sei?" domando' il piccolo principe, "sei molto carino..."
"Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono cosi' triste..."
"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica".
"Ah! scusa", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
"Che cosa vuol dire <addomesticare>?"
"Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?"
"Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
"Che cosa vuol dire <addomesticare>?"
"Gli uomini" disse la volpe, "hanno dei fucili e cacciano. E' molto noioso! Allevano anche delle galline. E' il loro solo interesse. Tu cerchi delle galline?"
"No", disse il piccolo principe. "Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "<addomesticare>?"
"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire <creare dei legami>..."
"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo".
"Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'e' un fiore... credo che mi abbia addomesticato..."
"E' possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra..."
"Oh! non e' sulla Terra", disse il piccolo principe.
La volpe sembro' perplessa:
"Su un altro pianeta?"
"Si".

"Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?"
"No".
"Questo mi interessa. E delle galline?"
"No".
"Non c'e' niente di perfetto", sospiro' la volpe. Ma la volpe ritorno' alla sua idea:
"La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' illuminata. Conoscero' un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiu' in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe:
"Per favore... addomesticami", disse.
"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".
"Non ci conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno piu' tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia' fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu' amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domando' il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, cosi', nell'erba. Io ti guardero' con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' piu' vicino..."
Il piccolo principe ritorno' l'indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice. Col passare dell'ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi; scopriro' il prezzo della felicita'! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".
"Che cos'e' un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi e' un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".
Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".
Poi soggiunse:
"Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua e' unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero' un segreto".
Il piccolo principe se ne ando' a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e' per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si puo' morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' piu' importante di tutte voi, perche' e' lei che ho innaffiata. Perche' e' lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche' e' lei che ho riparata col paravento. Perche' su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche' e' lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche' e' la mia rosa".
E ritorno' dalla volpe.
"Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi".
"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo.
"Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
"Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo.


Dal Libro del “Piccolo Principe”

 

Come è stato? Sarei molto curioso di sapere quali siano stati i sentimenti che ha provocato dentro di te questo dialogo tra il principe e la volpe, e se ti abbia messo un po’ in crisi nel andare a rivalutare alcune ralzioni che forse gestivi in maniera molto superficiale.

L’amicizia è un valore stupendo che va curato nei sui minimi particolari, ed ogni giorno se veramente permetti all’altro di farti “addomesticare” allora scoprirai il grande tesoro che è in te.

Coraggio e tuffati nel grande oceano dell’amore!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

mercoledì 28 gennaio 2015

"I Cinque Sensi dell'Amore"


Siamo desiderosi di ricercare amore nella vita mondana di ogni giorno.

Crediamo che quel vuoto che portiamo possa essere ricolmato dall’acquisto di cose (abiti, scarpe, cibo, strumenti informatici…) o dall’accattivarci qualche persona e tenercela stretta, o meglio svagare la nostra mente con altri tipi di attività non sane.

Oggi, purtroppo, si è persa la bellezza del quotidiano, del vivere l’oggi. Non si crede più in una vera  amicizia; Non si crede più che esista il vero amore; Non si crede più in sé stessi;

Il “non credere” ci ha portati fuori strada ad allontanarci dalle persone che amiamo e da quelle che ci amano in modo gratuito.

Ogni giorno ci s’incontra persone nuove con cui poter scoprire ogni volta qualcosa di nuovo.

Non si può immaginare, ciò che una persona può donare attraverso il suo semplice parlare, ho nel compiere delle azioni oppure nell' ascoltare.

Ecco sarebbe bello che ognuno si proponga quotidianamente di vivere uno dei propri  5 sensi:

 

-          Ascoltare: Questa parola sembra poco conosciuta, ma è quella più “famosa” e che và molto di moda in questo priodo, figuratevi che sta riscontrando un enorme successo.
Si è perso,oggi, il valore di questo “senso”, non piace ascoltare ma solo riempire di chiacchiere.
Quanta gente muore perché si sentono sole e avevano solo bisogno di essere ascoltate.
L’impegno di questo meraviglioso “senso” che Dio ci ha fatto è proprio quello di essere dei veri e propri “Centri di Ascolto Viventi” capaci di essere di aiuto per l’altro.
Ecco che allora si realizza una parola del Vangelo: “Gesù,vedendo le folle, ne sentì compassione” .


-          Donare e Accogliere:  Beh! Qui ci sarebbe da dire molto e una parola chiave che racchiude questo senso è: CARITA’. Insieme a te voglio spezzarla,o meglio portarla in un “Centro di Radiografia” e  cercare di comprenderla più a fondo.  Eccoci pronti:

C = CARPE DIEM

E’ importante saper vivere il presente, senza affannarsi nell’andare dietro a quei pensieri “depressivi” del proprio passato e non buttarsi nel futuro senza accogliere e soprattutto cogliere questo preciso istante, ciò che stai facendo e vivendo così da scoprire la bellezza dell’attimo.

A = ACCOGLIERE

Questo è il meraviglioso invito di chi ama, quello di aprire il proprio cuore e lasciarsi amare, farsi travolgere da esso senza pensare alle conseguenze.
Accogli il meraviglioso dono che c’è dentro di te, non privare a te stesso di vivere di emozioni belle e vere.
Lascia al tuo cuore, o meglio permettigli di far dimorare dentro di Te l’AMORE. Come? Accogliendo l’altro così com’è e soprattutto te stesso.

R = RICONCILIARSI

L’esperienza del tuo passato non determina quello che sei oggi.
E’ vero ognuno ha avuto delle batoste, portando nel suo bagaglio di vita delle ferite che pensi che sia impossibile rimarginarsi.
Ma io ti assicuro, che tutto si può risanare se si vuole attraverso la riconciliazione con se stessi e perdonando chi ci ha ferito.
Come,mi chiedi? Ogni giorno spendi cinque minuti del tuo tempo a fare una preghiera di perdono dove “inserisci” tutte quelle persone che nella tua vita sono stato oggetto di sofferenza e che ancora oggi provocano dolore.
Vedrai dei piccoli e meravigliosi miracoli e il tuo cuore ricomincerà ad amare e liberarsi da tutti quegli affetti disordinati.


I = INTIMITA’

Oggi la frenesia  del mondo non ci permette di occuparci del nostro cuore.
Purtroppo si è perso il vero senso della parola “intimità”.  Non significa solo per indicare le parti intime del nostro corpo oppure per altro.
Intimità significa DIALOGO  INTERIORE.
Ogni giorno dovremmo far spazio dentro di noi e permettere anche al nostro cuore di parlare e avere un dialogo con esso.
Tu non sai,forse,ma nella parte più nascosta di esso ci si trova un luogo chiamato “cella” lì dimora Dio dove ti aspetta e cerca di voler parlare con te. Sapere come stai? Che preoccupazioni hai? Gesù non è uno lontano, ma molto più vicino di quanto immagini.
Se curassimo ogni giorno questo rapporto d’intimità con il Signore la nostra vita cambierebbe subito.
 

T = TATUARE

La moda del momento è farsi tatuaggi, che s’imprimono sulla nostra pelle in posti ben visibili per farseli vedere specialmente quando si va al mare. Quindi quell’immagine, quella frase che ti sei tatuato rimarrà a vita tranne che tu possa decidere di toglierlo ma ne rimarrebbe lo stesso dei segni.
Spero che non ti scandalizzi,ma anche Dio è un grande esperto di “Tatuaggi”, è proprio così.
Dio prima che tu nascessi aveva impresso il tuo nome, era di una gioia così grande che impazziva per il Paradiso annunciando a tutti i suoi angeli di avere un dono così meraviglioso in mente e da volerlo mettere al mondo ed eri tu.
Si, proprio tu e nessun altro.
Dio ha tatuato sul suo cuore il tuo nome e ha impresso nel tuo cuore il suo.
Tu se non riesci a vederlo, questo piccolo tatuaggio è perché si trova in una parte ben nascosta, nel tuo cuore.


A’ = UNICITA’

Delle volte ti sei mai sentito dire: “ Sei proprio unico, guarda!”
Sia in modo negativo che positivo. A me quando mi dicono così, io rispondo: “ E’ menomale che sono unico, altrimenti non so cosa accadrebbe se c’è ne fossero altri uguali a me.!”.
Dobbiamo metterci in testa che noi siamo unici e irripetibili, non ci sono e non ci saranno persone identiche noi perché abbiamo l’esclusività che ci viene offerta da Dio.
Non c’è nessuno che abbia il tuo stesso fisico, il tuo stesso carattere, provare le tue stesse emozioni e sentimenti, i tuoi stessi pensieri.
No, perché sei UNICO!!
Mettitelo bene in testa che Dio ti ha fatto unico perché vuole la tua ESCLUSIVITA’.
Tu sei esclusivo per Lui e nessun altro potrà prendere il tuo posto.
Bene, abbiamo letto il referto della radiografia sembra molto impegnativa ma rassicurante non c’è nulla di grave, solo che bisogna usare le “medicine” giuste per curare quei piccoli problemini.

Ecco che allora si realizza una parola del Vangelo: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: amerai il prossimo tuo come te stesso”.

 

-          Odorare: Quante volte durante la giornata facciamo dei sospiri, lasciando andare tutto il nostro corpo in un momento abbandono.
Sarebbe bellissimo fare attenzione a tutti i “profumi” della vita:
o   La solitudine di un amico

o   Essere sensibile ad una persona in difficoltà

o   Essere da Cireneo tra i parenti della tua famiglia

o   Saper sentire l’odore del maligno che s’insinua tra i tuoi pensieri e azioni

o   Tanti altri profumi, che avrai modo di scoprire se ti metterai nella condizione di sentirli.


-          Gustare: Stiamo attenti alla nostra lingua e sforziamoci di avere il nostro pensiero sulle cose positive. Quando ci viene  il giudizio, mettiamolo alla prova e scopriamo se è vero oppure no. Noterai che molti di essi sono solo delle nostri immaginazioni mentali che ci creiamo. 
Non stiamo lì a tenerceli dentro e rimuginarci sopra e facendoci il “sangue amaro” senza averne vanto, ma solo tanta inquietudine e distrazione.
Proviamo la nostra anima come l’oro nel crogiuolo e amiamo e custodiamo questo tempio che è dimora dello Spirito Santo.

-          Guardare: Facciamoci “CIRENEI”  nel senso che cominciamo ad andare oltre i nostri confini, e sporgiamoci dalla “finestra” del nostro cuore e della nostra mente e vediamo la realtà. Affrontiamo gli scheletri che portiamo “custoditi” nell’armadio dei nostri cuori, ma non da soli ma con Cristo Gesù.

      Non possiamo essere i “Madre Teresa” di turno, ma prima dobbiamo sforzarci di fare palestra dentro di noi, cioè cambiare  e fissare degli obbiettivi chiari, iniziando a vivere l’amore fraterno con le persone che sono accanto a me. Molte volte siamo più bravi e disponibili con le persone che sono lontane da noi e non con i nostri familiari.

      Forse nelle nostre case, abbiamo un ammalato e nemmeno c’è ne prendiamo cura perché non lo sopportiamo e poi stiamo nel gruppo Caritas a fare volontariato. Ma ti rendi conto, che prendi in giro a te stesso e a Dio. Se non cominci a scontrarti con i tuoi limiti non potrai mai aiutare una persona. Se non dai il permesso all’altro di entrare dentro di te e far emergere i lati negativi di te così da poterli affrontare allora è inutile continuare a leggere questo libro che hai tra le mani.

   

 Allora a conclusione di questa paginetta di compiti, che vogliono essere di sprono per la nostra vita, ti e mi chiedo: Li vivo tutti questi sensi? Sono pronto a mettermi in gioco per Gesù? Voglio cambiare? Ti lascio con una meravigliosa preghiera, che in questi giorni mi sta facendo molta compagnia e spero che aiuti anche te. Buona giornata


 

“Ama, fatti Amare e fatti Santo!”